Avevo sedici anni quando ho lasciato la Sicilia per la prima volta. Non per fuggire, ma per crescere. Non sapevo cucinare. Non sapevo nemmeno l'inglese. Ma avevo una curiosità che bruciava dentro e la certezza che, per diventare bravo, dovevo prima essere disposto a sbagliare.
Milano è dove tutto è davvero iniziato. Lavorare con la Chef Paola Budel all'Hotel Principe di Savoia ha segnato il vero inizio del mio percorso: là ho capito cosa significhi davvero l'attenzione al dettaglio e il rispetto per ogni singolo ingrediente.
Da quel momento è iniziato un viaggio che mi ha portato da Londra con Gino Ruocco, a Parigi con Massimo Trincali e Antonino Di Stefano, fino in Russia con Shopia Bigvava (София Бигвава), in Arabia Saudita con l'Executive Chef Pino Lavarra, e in Svizzera con Tonino Messina e Antonio Dell'Oro.
Tutti quei luoghi lontani, mi hanno fatto capire una cosa: la cucina più buona del mondo parla sempre la lingua del cuore.
E IL MIO CUORE PARLA SICILIANO.